Приключения Пиноккио / Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
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Alla fine capit`o un carabiniere il quale, si piant`o coraggiosamente a gambe larghe in mezzo alla strada, coll’animo risoluto [12] di fermarlo e d’impedire il caso di maggiori disgrazie.
Ma Pinocchio, quando si avvide da lontano del carabiniere, che barricava tutta la strada, s’ingegn`o di passargli, per sorpresa, framezzo alle gambe, e invece fece fiasco.
Il carabiniere lo acciuff`o per il naso e lo riconsegn`o nelle proprie mani di Geppetto; il quale voleva dargli subito una buona tiratina d’orecchi. Ma figuratevi come rimase quando non gli riusc`i di poterli trovare: e sapete perch'e? perch'e si era dimenticato di farglieli.
12
coll’animo risoluto –
Allora lo prese per la collottola, e gli disse tentennando minacciosamente il capo:
– Andiamo subito a casa. Quando saremo a casa, non dubitare che faremo i nostri conti [13] !
Pinocchio, a questa antifona, si butt`o per terra, e non volle pi`u camminare. Intanto i curiosi e i bighelloni principiavano a fermarsi l`i dintorno e a far capannello [14] .
Chi ne diceva una, chi un’altra [15] .
13
faremo i nostri conti – мы с тобой рассчитаемся / я с тобой поквитаюсь
14
far capannello – столпиться
15
Chi ne diceva una, chi un’altra – кто говорил одно, кто говорил другое
– Povero burattino! – dicevano alcuni – ha ragione a non voler tornare a casa! Chi lo sa come lo piccherebbe quell’omaccio di Geppetto!..
E gli altri soggiungevano:
– Quel Geppetto pare un galantuomo! ma `e un vero tiranno coi ragazzi!
Insomma, il carabiniere rimesse in libert`a Pinocchio, e condusse in prigione quel pover’uomo di Geppetto. Il quale, non avendo parole l`i per l`i [16] per difendersi, piangeva come un vitellino, e nell’avviarsi verso il carcere, balbettava:
16
l`i per l`i – сразу / сейчас же
– Sciagurato figliolo! E pensare che ho penato tanto a farlo un burattino per bene! Ma mi sta il dovere! Dovevo pensarci prima!..
Quello che accadde dopo, `e una storia cos`i strana da non potersi quasi credere, e ve la racconter`o in quest’altri capitoli.
4. La storia di Pinocchio col Grillo-parlante, dove si vede come i ragazzi cattivi hanno a noia di sentirsi correggere da chi ne sa pi`u di loro
Vi dir`o dunque, ragazzi, che mentre il povero Geppetto era condotto senza sua colpa in prigione, quel monello di Pinocchio se la dava a gambe gi`u attraverso ai campi, per far pi`u presto a tornarsene a casa; e nella gran furia del correre saltava greppi altissimi, siepi di pruni e fossi pieni d’acqua, tale e quale [17] come avrebbe potuto fare un capretto inseguito dai cacciatori.
17
tale e quale – ни дать ни взять
Giunto dinanzi a casa, trov`o l’uscio di strada socchiuso. Lo spinse, entr`o dentro, e appena ebbe messo tanto di paletto, si gett`o a sedere per terra, lasciando andare un gran sospirone di contentezza.
Ma quella contentezza dur`o poco, perch'e sent`i nella stanza qualcuno che fece:
– Cr`i-cr`i-cr`i!
– Chi `e che mi chiama? – disse Pinocchio tutto impaurito.
– Sono io!
Pinocchio si volt`o, e vide un grosso grillo che saliva lentamente per il muro.
– Dimmi, Grillo, e tu chi sei?
– Io sono il Grillo-parlante, e abito in questa stanza da pi`u di cent’anni.
– Oggi per`o questa stanza `e mia, – disse il burattino – e se vuoi farmi un vero piacere, vattene subito.
– Io non me ne ander`o di qui, – rispose il Grillo – se prima non ti avr`o detto una gran verit`a.
– Dimmela e spicciati.
– Guai a quei ragazzi che si ribellano ai loro genitori, e che abbandonano capricciosamente la casa paterna. Non avranno mai bene in questo mondo; e prima o poi dovranno pentirsene amaramente.
– Canta pure, Grillo mio, come ti pare e piace: ma io so che domani, all’alba, voglio andarmene di qui, perch'e se rimango qui, avverr`a a me quel che avviene a tutti gli altri ragazzi, vale a dire [18] mi manderanno a scuola, e per amore o per forza mi toccher`a a studiare; e io di studiare non ne ho punto voglia.
– Povero grullerello! Ma non sai che diventerai da grande un bellissimo somaro?
– Chetati, Grillaccio del mal’augurio! – grid`o Pinocchio.
18
vale a dire –
Ma il Grillo invece di aversi a male di questa impertinenza, continu`o con lo stesso tono di voce:
– E se non ti garba di andare a scuola, perch'e non impari almeno un mestiere, tanto da guadagnarti onestamente un pezzo di pane?
– Vuoi che te lo dica? – replic`o Pinocchio, che cominciava a perdere la pazienza. – Fra i mestieri del mondo non ce n’`e che uno solo [19] che veramente mi vada a genio [20] .
– E questo mestiere sarebbe?
19
ce n’`e che uno solo – из них только одно
20
mi vada a genio – мне нравится
– Quello di mangiare, bere, dormire, divertirmi e fare dalla mattina alla sera la vita del vagabondo.
– Per tua regola – disse il Grillo-parlante con la sua solita calma – tutti quelli che fanno codesto mestiere, finiscono quasi sempre allo spedale o in prigione.
– Bada, Grillaccio del mal’augurio!..
– Povero Pinocchio! mi fai proprio compassione!..
– Perch'e ti faccio compassione?
– Perch'e sei un burattino e, quel che `e peggio, perch'e hai la testa di legno.
A queste ultime parole, Pinocchio salt`o su tutt’infuriato e preso di sul banco un martello di legno, lo scagli`o contro il Grillo-parlante.
Forse non credeva nemmeno di colpirlo; ma lo colse per l’appunto nel capo, tanto che il povero Grillo ebbe appena il fiato di fare cr`i-cr`i-cr`i, e poi rimase l`i stecchito e appiccicato alla parete.
5. Pinocchio ha fame e cerca un uovo per farsi una frittata; ma sul pi`u bello, la frittata gli vola via dalla finestra