Итальянские сказки / Fiabe Italiane
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1. Выберите правильный вариант:
1. Il fratello che non aveva nulla faceva il boscaiolo.
2. Il fratello che non aveva nulla faceva il ciabattino.
3. Il fratello che non aveva nulla faceva il contadino.
4. Il fratello che non aveva nulla faceva il mugnaio.
2. Подберите антонимы:
ricco – pesante —
dolce – vivo —
basso – forte —
buono – scuro —
3. Вставьте пропущенное слово:
1. Cosa mai avr`a da _______ mio fratello che non ha mai avuto nulla al mondo.
2. Un giorno il contadino era in campagna, e vide tredici uomini sotto un albero di quercia, con certi _______.
3. La vedova del ciabattino, con tutti i soldi che le erano rimasti, compr`o _______ e si mise a far la taverniera.
4. And`o, aspett`o che i briganti uscissero dalla _______, ma non li cont`o mentre se ne andavano.
4. Выберите нужный глагол:
Per misurare i soldi, gli _______ uno stoppello; ma lui non l’aveva; cos`i mand`o a chiederlo in prestito al fratello.
1. bisognava
2. serviva
3. portava
4. sapeva
5. Выберите нужный предлог:
di – a – su – da
1. Dopo un po’ i briganti uscirono, uno ____ uno, e l’ultimo fu il capo.
2. Appeso ____ rami, vide il corpo squartato ____ fratello, lo sleg`o, lo caric`o ____ asino, e lo port`o ____ casa, tra gran pianti _____ moglie e ____ figli.
3. And`o subito ____ trovare il fratello.
4. Una caverna, _____ terra ____ soffitto, piena ____ roba ammonticchiata.
6. Поставьте
1. Il brigante (saltare) fuori, (sorprendere) il ciabattino, lo (squartare) come un maiale e cos`i squartato lo (appendere) a due rami.
2. (Arrivare) il giudice, (capire) che (essere) tredici briganti e (dare) un premio alla taverniera, perch'e (schiantare) quella malerba.
3. Allora i due fratelli (prendere) due somari e quattro sacchi, (andare) all’albero.
4. Sua madre non (stare) li a sprecare sale e olio: (prendere) una caldaia d’acqua bollente e la (rovesciare) nella botte.
7. Ответьте на вопросы:
1. Che cosa fece la taverniera con i briganti?
2. Perch'e il ciabattino ingann`o il suo fratello?
3. Che cosa vide il contadino nella caverna?
4. Che cosa fece i briganti con il ciabattino?
5. Raccontare il testo.
1. Il fratello che non aveva nulla faceva il contadino.
3.
1. Cosa mai avr`a da misurare mio fratello che non ha mai avuto nulla al mondo.
2. Un giorno il contadino era in campagna, e vide tredici uomini sotto un albero di quercia, con certi coltellacci.
3. La vedova del ciabattino, con tutti i soldi che le erano rimasti, compr`o una taverna e si mise a far la taverniera.
4. And`o, aspett`o che i briganti uscissero dalla quercia, ma non li cont`o mentre se ne andavano.
4. serviva.
5.
1. Dopo un po’ i briganti uscirono, uno a uno, e l’ultimo fu il capo.
2. Appeso ai rami, vide il corpo squartato del fratello, lo sleg`o, lo caric`o sull’asino, e lo port`o a casa, tra gran pianti della moglie e dei figli.
3. And`o subito a trovare il fratello.
4. Una caverna, dalla terra al soffitto, piena di roba ammonticchiata.
Il lupo e le tre ragazze
C’erano tre sorelle, a lavorare in un paese. Gli venne la notizia che la loro mamma, che abitava a Borgoforte, stava mal da morte [57] . Allora la sorella maggiore si prepar`o due sporte con dentro quattro fiaschi e quattro torte e part'i per Borgoforte. Per strada trov`o il lupo che le disse: – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no [58] , alle corte [59] , ch’io ti mangi `e la tua sorte. La ragazza diede tutto al lupo, e torn`o dalle sorelle a gambe levate [60] . Allora la seconda riemp'i la sporta e part'i per Borgoforte. Trov`o il lupo. – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi `e la tua sorte. Anche la seconda sorella vuot`o le sporte e torn`o via di corsa. Allora la pi`u piccola disse: – Adesso ci vado un po’ io, – prepar`o le sporte e part'i. Trov`o il lupo. – Dove corri cos'i forte? – Da mia mamma a Borgoforte, che le `e preso mal da morte. – Cosa porti in quelle sporte? – Quattro fiaschi e quattro torte. – Dalle a me se no, alle corte, ch’io ti mangi `e la tua sorte. Allora la pi`u piccola prese una torta e la butt`o al lupo che stava a bocca aperta. Era una torta che lei aveva preparato prima apposta, con dentro tanti chiodi. Il lupo la prese al volo e la morse e si punse tutto il palato. Sput`o la torta, fece un balzo indietro [61] , e scapp`o dicendo alla bambina: – Me la pagherai! Di corsa, per certe scorciatoie che sapeva solo lui, il lupo arriv`o a Borgoforte prima della bambina. Entr`o in casa della madre ammalata, la mangi`o in un boccone [62] , e si mise a letto al suo posto. Arriv`o la bambina, vide la mamma che faceva appena capolino [63] dalle lenzuola, e le disse: – Come sei diventata nera, mamma! Sono stati tutti i mali che ho avuto, bambina, – disse il lupo. Come t’`e venuta la testa grossa, mamma! – Sono stati tutti i pensieri che ho avuto, bambina. – Lascia che t’abbracci, mamma, – disse la bambina e il lupo “ahm!”, se la mangi`o in un boccone. Inghiottita che ebbe la bambina, il lupo scapp`o fuori. Ma appena sulla via i paesani, a vedere un lupo uscire da una casa, gli si misero dietro con forche e badili, gli chiusero tutte le strade e l’ammazzarono. Gli tagliarono subito la pancia e ne uscirono madre e figlia ancora vive. La mamma guar'i e la bambina torn`o dalle sorelle a dire: – Avete visto che io ce l’ho fatta!
57
stava mal da morte – была при смерти
58
Dalle a me se no – дай их мне, иначе
59
alle corte – решайся / ближе к делу
60
a gambe levate – со всех ног
61
fece un balzo indietro – отскочил
62
in un boccone – в один присест / вмиг
63
faceva appena capolino – едва высунула голову
La fiaba dei gatti
Una donna aveva una figlia e una figliastra, e questa figliastra la teneva come un ciuco da fatica, e un giorno la mand`o a cogliere cicorie. La ragazza va e va, e invece di cicoria trova un cavolfiore: un bel cavolfiore grosso grosso. Tira il cavolfiore, tira, tira, e quando lo sradic`o, in terra s’aperse come un pozzo. C’era una scaletta e lei discese. Trov`o una casa piena di gatti, tutti affaccendati. C’era un gatto che faceva il bucato, un gatto che tirava acqua da un pozzo, uno che cuciva, un gatto che rigovernava, un gatto che faceva il pane. La ragazza si fece dare la scopa [64] da un gatto e l’aiut`o a spazzare, a un altro prese in mano i panni sporchi e l’aiut`o a lavare, all’altro ancora tir`o la corda del pozzo, e a uno inforn`o le pagnotte. A mezzogiorno venne fuori [65] una gran gatta, che era la mamma di tutti i gatti, e suon`o la campanella: – Dalin, dalon! Dalin, dalon! Chi ha lavorato venga a mangiare, chi non ha lavorato venga a guardare! Dissero i gatti: – Mamma, abbiamo lavorato tutti, ma questa ragazza ha lavorato pi`u di noi. – Brava, – disse la gatta, – vieni e mangia con noi. – Si misero a tavola, la ragazza in mezzo ai [66] gatti e Mamma Gatta le diede carne, maccheroni e un galletto arrosto; ai suoi figli invece diede solo fagioli. Ma alla ragazza dispiaceva di mangiare da sola e vedendo che i gatti avevano fame, spart`i con loro tutto quello che Mamma Gatta le dava. Quando si alzarono, la ragazza sparecchi`o tavola, sciacqu`o i piatti dei gatti, scop`o la stanza e mise in ordine [67] . Poi disse alla Mamma Gatta: – Gatta mia, ora bisogna che me ne vada, se no mia mamma mi sgrida. Disse la gatta: – Aspetta, figlia mia, che voglio darti una cosa. – L`a sotto c’era un grande ripostiglio, da una parte era pieno di roba di seta, dalle vesti agli scarpini, dall’altra pieno di roba fatta in casa, gonnelle [68] , giubbetti, grembiuli, fazzoletti di bambagie, scarpe di vacchetta. Disse la gatta: – Scegli quel che vuoi. La povera ragazza che andava scalza e stracciata, disse: – Datemi un vestito fatto in casa, un paio di scarpe di vacchetta e un fazzoletto da mettere al collo. – No, – disse la gatta, – sei stata buona coi miei gattini e io ti voglio fare un bel regalo. – Prese il pi`u bell’abito di seta, un bel fazzoletto grande, un paio di scarpini di raso, la vesti e disse: – Ora che esci, nel muro ci sono certi pertugi; tu ficcaci le dita, e poi alza la testa in aria. La ragazza, quando usc`i, ficc`o le dita dentro quei buchi e tir`o fuori la mano tutta inanellata, un anello pi`u bello dell’altro in ogni dito. Alz`o il capo, e le cadde una stella in fronte. Torn`o a casa ornata come una sposa. Disse la matrigna: – E chi te le ha date tutte queste bellezze? – Mamma mia, ho trovato certi gattini, li ho aiutati a lavorare e m’hanno fatto dei regali, – e le raccont`o com’era andata. La madre, l’indomani, non vedeva l’ora di [69] mandarci quella mangiapane di sua figlia. Le disse: – Va’ figlia mia, cos`i avrai anche tu tutto come tua sorella. – Io non ne ho voglia, – diceva lei, – non ho voglia di camminare, fa freddo, voglio stare vicino al camino. Ma la madre la fece uscire a suon di bastonate [70] . Quella ciondolona cammina cammina, trova il cavolfiore, lo tira, e scese dai gatti. Al primo che vide gli tir`o la coda, al secondo le orecchie, al terzo strapp`o, a quello che cuciva sfil`o l’ago, a quello che tirava l’acqua butt`o il secchio nel pozzo: insomma non fece altro che [71] dispetti per tutta la mattina, e loro miagolavano, miagolavano. A mezzogiorno, venne Mamma Gatta con la campanella: – Dalin, dalon! Dalin, dalon! Chi ha lavorato venga a mangiare, chi non ha lavorato venga a guardare! – Mamma, – dissero i gatti, – noi volevamo lavorare, ma questa ragazza ci ha tirato la coda, ci ha fatto un sacco di dispetti e non ci ha lasciato far niente! – Bene, – disse Mamma Gatta, – andiamo a tavola. – Alla ragazza diede una galletta d’orzo bagnata nell’aceto, e ai suoi gattini maccheroni e carne. Ma la ragazza non faceva altro che rubare il mangiare dei gatti. Quando s’alzarono da tavola, senza badare a sparecchiare niente, disse a Mamma Gatta: – Be’, adesso dammi la roba che hai dato a mia sorella. Mamma Gatta allora la fece entrare nel ripostiglio e le chiese cosa voleva. – Quella veste l`a che e la pi`u bella! Quegli scarpini, che hanno i tacchi pi`u alti! Allora, – disse la gatta, – spogliati e mettiti questa roba di lana unta e bisunta e queste scarpe chiodate di vacchetta tutte scalcagnate. – Le annod`o un cencio di fazzoletto al collo e la conged`o dicendo: – Adesso vattene [72] , e mentre esci, ficca le dita nei buchi e poi alza la testa in aria. La ragazza usc`i, ficce le dita nei buchi e le si attorcigliarono tanti lombrichi, e pi`u faceva per staccarseli, pi`u s’attorcigliavano. Alz`o il capo in aria e le cadde un sanguinaccio che le pendeva in bocca e lei doveva dargli sempre un morso perch'e s’accorciasse. Quando arriv`o a casa cos`i conciata, pi`u brutta di una scoppiettata, la mamma ne ebbe tanta rabbia che mor`i. E la ragazza a furia di [73] mangiar sanguinaccio, mor`i lei pure. Mentre la sorellastra buona e laboriosa, se la spos`o un bel giovane. Cos`i stettero belli e contenti, drizza le orecchie che ancora li senti.
64
dare la scopa –
65
venne fuori – появилась
66
in mezzo a – в окружении / среди
67
mise in ordine – привела все в порядок
68
gonnelle = gonne
69
non vedeva l’ora di – ей не терпелось
70
a suon di bastonate – из-под палки
71
non fece altro che – только и делала, что
72
vattene – ступай-ка
73
a furia di – в силу того, что
1. Выберите правильный вариант:
1. La figliastra era pigra.
2. La figliastra era laboriosa.
3. La figliastra era disutile.
4. La figliastra era furba.
2. Подберите синонимы:
mangiapane – lavaggio —
allegro – carro —
lavoro – scala —
casa – asino —
3. Вставьте пропущенное слово:
1. Trov`o una casa piena di gatti, tutti _____________.