Итальянские сказки / Fiabe Italiane
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2. Quando si alzarono, la ragazza sparecchi`o tavola, sciacqu`o i piatti dei gatti, scop`o _________ e mise in ordine.
3. Mamma, abbiamo lavorato tutti, ma questa ________ ha lavorato pi`u di noi.
4. Mentre la __________ buona e laboriosa, se la spos`o un bel giovane.
4. Выберите нужный глагол:
Alla ragazza ________ una galletta d’orzo bagnata nell’aceto, e ai suoi gattini maccheroni e carne.
1. prese
2. diede
3. fece
4. pose
5. Выберите нужный предлог:
a – di – in
1. La ragazza va e va, e invece _______ cicoria trova un cavolfiore: un bel cavolfiore grosso grosso.
2. Mamma mia, ho trovato certi gattini, li ho aiutati _____ lavorare e m’hanno fatto ____ regali.
3. Quando arriv`o ______ casa cos`i conciata, pi`u brutta ____ una scoppiettata, la mamma ne ebbe tanta rabbia che mor`i.
4. Alz`o il capo, e le cadde una stella ____ fronte.
6. Поставьте глаголы в нужную форму:
1. Quella ciondolona (camminare) (camminare), (trovare) il cavolfiore, lo (tirare), e (scendere) dai gatti.
2. Quando (arrivare) a casa cos`i conciata, pi`u brutta di una scoppiettata, la mamma ne (avere) tanta rabbia che (morire).
3. Gatta mia, ora (bisognare) che (andarsene), se no mia mamma mi (sgridare).
4. La ragazza (farsi) dare la scopa da un gatto e lo (aiutare) a spazzare, a un altro (prendere) in mano i panni sporchi e lo (aiutare) a lavare, all’altro ancora (tirare) la corda del pozzo, e a uno (infornare) le pagnotte.
7. Ответьте
1. Che cosa dov`e cogliere la figliastra?
2. Perch'e la seconda ragazza non aveva voglia di camminare?
3. Quanti gatti c’erano nella casa?
4. Perch'e Mamma Gatta premi`o la figliastra?
5. Raccontare il testo.
1. La figliastra era laboriosa.
3.
1. Trov`o una casa piena di gatti, tutti affaccendati.
2. Quando si alzarono, la ragazza sparecchi`o tavola, sciacqu`o i piatti dei gatti, scop`o la stanza e mise in ordine.
3. Mamma, abbiamo lavorato tutti, ma questa ragazza ha lavorato pi`u di noi.
4. Mentre la sorellastra buona e laboriosa, se la spos`o un bel giovane.
4. diede.
5.
1. La ragazza va e va, e invece di cicoria trova un cavolfiore: un bel cavolfiore grosso grosso.
2. Mamma mia, ho trovato certi gattini, li ho aiutati a lavorare e m’hanno fatto dei regali.
3. Quando arriv`o a casa cos`i conciata, pi`u brutta di una scoppiettata, la mamma ne ebbe tanta rabbia che mor`i.
4. Alz`o il capo, e le cadde una stella in fronte
Le tre casette
Una povera donna morendo chiam`o le tre figliole e cos`i parl`o: – Figlie mie, fra poco sar`o morta e voi rimarrete sole al mondo. Quando non ci sar`o pi`u, fate cos`i: andate dai vostri zii e fatevi costruire una casetta per ciascuna. Vogliatevi bene. Addio. – E spir`o. Le tre ragazze uscirono piangendo. Si misero per via e incontrarono un loro zio, stuoiaio. Disse Caterina, la pi`u grande: – Zio, nostra mamma `e morta; voi che siete cos`i buono, fatemi una casetta di stuoie. E lo zio stuoiaio le fece la casetta di stuoie. Le altre due sorelle andarono innanzi e incontrarono un loro zio, falegname. Disse Giulia, la seconda: – Zio, nostra mamma `e morta; voi che siete cos`i buono, fatemi una casetta di legno. E lo zio falegname le fece la casetta di legno. Rimase solo Marietta, la pi`u piccina, e continuando la sua via s’imbatt'e in un suo zio, fabbro. – Zio, – gli disse, – la mamma `e morta; voi che siete cos`i buono, fatemi una casetta di ferro. E lo zio fabbro le fece la casetta di ferro. Sulla sera venne il lupo. And`o alla casetta di Caterina e picchi`o all’uscio. Caterina chiese: – Chi `e? – Sono un povero pulcino, tutto bagnato; aprimi per carit`a. – Vattene; sei il lupo e mi vuoi mangiare. Il lupo diede una spinta alle stuoie, entr`o e si mangi`o Caterina in un boccone. Il giorno dopo le due sorelle andarono a far visita a Caterina. Trovarono le stuoie sfondate, e la casetta vuota. – Oh, poverette noi! – dissero. – Di certo la nostra sorella maggiore l’ha mangiata il lupo. Verso sera torn`o il lupo e and`o alla casetta della Giulia. Buss`o, e lei: – Chi `e? – Sono un pulcino smarrito, dammi asilo per piet`a. – No, sei il lupo, e mi vorresti mangiare come mia sorella. Il lupo diede una spinta alla casetta di legno, spalanc`o l’uscio, e della Giulia ne fece un boccone. Al mattino la Marietta va a far visita alla Giulia, non la trova e dice tra s'e [74] : “Il lupo l’ha mangiata! Povera me, sono rimasta sola a questo mondo”. In sul far della notte [75] il lupo venne alla casetta della Marietta. – Chi `e? – Sono un povero pulcino intirizzito, ti prego, lasciami entrare. – Vattene che sei il lupo e come hai mangiato le mie sorelle vorresti mangiare me. Il lupo d`a uno spintone all’uscio, ma l’uscio era di ferro come tutta la casa e il lupo si ruppe una spalla. Urlando dal dolore corse dal fabbro. – Aggiustami la spalla, – gli disse. – Io aggiusto il ferro, non le ossa, – disse il fabbro. – Ma io le ossa me le sono rotte col ferro, quindi sei tu che me le devi aggiustare, – disse il lupo. Allora il fabbro prese il martello e i chiodi e gli aggiust`o la spalla. Il lupo torn`o da Marietta e si mise a parlarle vicino all’uscio chiuso: – Senti, Mariettina, per colpa tua mi son rotto una spalla, ma ti voglio bene lo stesso. Se domattina vieni con me, andiamo per ceci in un campo qua vicino. La Marietta rispose: – S`i, s`i, – ma, furba com’era, aveva capito che il lupo voleva solo farla uscir di casa per mangiarsela. Perci`o l’indomani si alz`o prima che facesse giorno, and`o al campo dei ceci e ne raccolse una grembiulata. Torn`o a casa, mise a cuocere i ceci e gett`o le bucce dalla finestra. Alle nove venne il lupo. – Mariettina bella, vieni con me per ceci. – No, che non ci vengo, balordo: i ceci li ho gi`a raccolti, guarda sotto la finestra e vedrai le bucce, annusa il fumo che viene dal camino e sentirai l’odore, e a te non resta che leccarti le labbra [76] . Il lupo era fuori di s'e dalla stizza, ma disse: – Fa niente [77] , domattina ti vengo a prendere alle nove e andremo per lupini. – S`i, s`i, – disse la Marietta, – alle nove t’aspetto. Invece anche stavolta s’alz`o per tempo [78] , and`o al campo di lupini, ne colse una grembiulata e li port`o a casa a cuocere. Quando venne il lupo a prenderla, mostr`o le bucce fuor dalla finestra. Il lupo tra s'e giurava vendetta, ma a lei disse: – Ah, birichina, me l’hai fatta! E s`i che io ti voglio tanto bene! Domani, vedi, dovresti venire con me in un campo che so io. Ci sono delle zucche che sono una meraviglia, e ne faremo una scorpacciata. – S'i, che ci verr`o, – disse la Marietta. Al mattino, corse al campo delle zucche prima di giorno, ma questa volta il lupo non aspett`o le nove; e corse anche lui al campo delle zucche per mangiarsi la Marietta in un boccone. Appena la Marietta vide il lupo da lontano, non sapendo dove scappare, fece un buco in una grossa zucca e ci si appiatt`o dentro. Il lupo, che sentiva odor di cristiano, annusa tra le zucche, gira e rigira e non la trova. Allora pens`o: “Sar`a gi`a tornata a casa. Me ne far`o una scorpacciata di zucche io da solo”, e cominci`o a mangiar zucche a crepapelle [79] . La Marietta tremava sentendo il lupo che si avvicinava alla sua zucca, pensando che l’avrebbe mangiata con lei dentro. Ma quando arriv`o alla zucca di Marietta il lupo era ormai sazio. – Questa qui che `e cos`i grossa, – disse, – voglio portarla in regalo alla Marietta per farmela amica. – Addent`o la zucca e reggendola coi denti. galopp`o alla casetta di ferro e la butt`o dentro la finestra. – Mariettina mia! – disse. – Guarda che bel regalo che t’ho portato. La Mariettina, ormai al sicuro in casa sua, sgusci`o fuori dalla zucca, chiuse la finestra, e dietro i vetri fece le corna al lupo. – Grazie, amico lupo, – gli disse, – io ero nascosta nella zucca e tu m’hai portata fino a casa. Il lupo, a sentir questo, sbatteva la testa contro le pietre. La sera nevicava. La Marietta si scaldava al focolare, quando senti un rumore gi`u per la canna del camino. “Questo `e il lupo che viene a mangiarmi”, pens`o. Prese un paiolo d’acqua e lo mise sul fuoco a bollire. Piano piano, piano piano, il lupo scende per il camino, spicca un salto credendo di saltare addosso alla ragazza e invece casca nell’acqua bollente e resta cotto. Cos`i la scaltra Marietta si liber`o dal nemico e visse tranquilla per tutta la sua vita.
74
tra s'e –
75
In sul far della notte – ближе к ночи / под ночь
76
leccarti le labbra – облизываться
77
Fa niente – ничего / неважно
78
per tempo – рано
79
mangiar zucche a crepapelle – наесться тыквами до отвала
1. Выберите правильный вариант:
1. Il lupo ha mangiato la sorella maggiore.
2. Il lupo ha mangiato la seconda sorella.
3. Il lupo ha mangiato tutte le tre sorelle.
4. Il lupo ha mangiato Caterina e Giulia.
2. Perch'e il lupo non poteva rompere la casa di Marietta?
1. La casa era di ferro.
2. Il lupo era molto debole.
3. La casa era di mattone.
4. la casa era di pietra.
3. Вставьте пропущенные слова:
1. Allora il fabbro prese ________ e i chiodi e gli aggiust`o la spalla.
2. Cos`i la scaltra Marietta si liber`o dal nemico e visse _________ per tutta la sua vita.
3. La Mariettina, ormai al sicuro in casa sua, sgusci`o fuori dalla zucca, chiuse la finestra, e dietro i vetri fece ________ al lupo.
4. Perci`o l’indomani si alz`o prima che facesse giorno, and`o al campo dei ceci e ne raccolse una _____________.
4. Выберите нужный глагол:
Torn`o a casa, mise a cuocere i ceci e _________ le bucce dalla finestra.
1. butt`o
2. gett`o
3. ruppe
4. port`o
5. Выберите нужный предлог:
di – a – per – in
1. Perci`o l’indomani si alz`o prima che facesse giorno, and`o ___ campo ____ ceci e ne raccolse una grembiulata.
2. Il lupo, ___ sentir questo, sbatteva la testa contro le pietre.
3. ____ mattino, corse ____ campo ____ zucche prima ___ giorno, ma questa volta il lupo non aspett`o le nove; e corse anche lui ___ campo ___ zucche ____ mangiarsi la Marietta ___ un boccone.
4. Sono un povero pulcino, tutto bagnato; aprimi ____ carit`a.
6. Поставьте глаголы в нужную форму:
1. Il lupo (dare) uno spintone all’uscio, ma l’uscio (essere) di ferro come tutta la casa e il lupo (rompersi) una spalla.
2. Cos`i la scaltra Marietta (liberarsi) dal nemico e (vivere) tranquilla per tutta la sua vita.
3. La Mariettina, ormai al sicuro in casa sua, (sgusciare) fuori dalla zucca, (chiudere) la finestra, e dietro i vetri (fare) le corna al lupo.