Maria (Italiano)
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–Il medico a cavallo e un mulo; e il suo mulo paziente non e la stessa cosa di un buon cavallo.
–L'uomo che abita nella casetta vicino al passo", mi interruppe Maria, "quando stamattina ha riconosciuto il tuo cavallo nero, si e meravigliato che il cavaliere che si e buttato nel fiume ieri sera non sia annegato proprio mentre gli gridava che non c'era un guado. Oh, no, no; non voglio ammalarmi di nuovo. Il dottore non ti ha detto che non mi ammalero di nuovo?
–Si", risposi, "e mi ha promesso di non lasciar passare due giorni di seguito in questi quindici giorni senza venire a trovarti.
–Non dovrete fare un altro viaggio notturno. Cosa avrei fatto se…
–Avresti pianto molto, vero?
– risposi sorridendo.
Mi guardo per qualche istante e io aggiunsi:
–Posso essere sicuro di morire in qualsiasi momento convinto che…
–Da cosa?
E indovinare il resto ai miei occhi:
–Sempre, sempre! – aggiunse quasi di nascosto, sembrando esaminare il bellissimo pizzo dei cuscini.
–E ho cose molto tristi da dirti", continuo dopo qualche istante di silenzio, "cosi tristi che sono la causa della mia malattia. Tu eri sulla montagna. Mamma sa tutto; e ho sentito papa dirle che mia madre era morta di una malattia di cui non ho mai sentito il nome; che tu eri destinato a fare una bella carriera; e che io… io… non so se sia una questione di cuore o meno. Ah, non so se quello che ho sentito e vero – non merito che tu sia come sei con me.
Le lacrime le scivolarono dagli occhi velati alle guance pallide, che si affretto ad asciugare.
–Non dire cosi, Maria, non pensarlo", dissi; "no, ti prego.
–Ma l'ho sentito, e poi non sapevo di me stesso.... Perche, allora?
–Sentite, vi prego, io… io… Mi permettete di ordinarvi di non parlarne piu?
Aveva lasciato cadere la fronte sul braccio su cui era appoggiata e la cui mano stavo stringendo nella mia, quando sentii nella stanza accanto il fruscio dei vestiti di Emma che si avvicinava.
Quella sera, all'ora di cena, io e le mie sorelle eravamo in sala da pranzo ad aspettare i miei genitori, che tardarono piu del solito. Alla fine li sentimmo parlare in salotto, come se stessero concludendo una conversazione importante. La nobile fisionomia di mio padre mostrava, nella leggera contrazione delle estremita delle labbra e nella piccola ruga tra le sopracciglia, che aveva appena avuto una lotta morale che lo aveva sconvolto. Mia madre era pallida, ma senza fare il minimo sforzo per apparire calma, mi disse mentre si sedeva a tavola:
–Non mi ero ricordata di dirvi che Jose e venuto a trovarci stamattina per invitarvi a una battuta di caccia; ma quando ha saputo la notizia, ha promesso di tornare domattina presto. Sapete se e vero che una delle sue figlie si sposa?
–Cerchera di consultarti sul suo progetto", osservo mio padre con aria assente.
–Probabilmente e una caccia all'orso", risposi.
–Di orsi? Cosa? Cacciate gli orsi?
–Si, signore; e una caccia divertente che ho fatto con lui alcune volte.
–Nel mio Paese", disse mio padre, "ti considererebbero un barbaro o un eroe.
–Eppure questo tipo di gioco e meno pericoloso di quello del cervo, che viene praticato ogni giorno e ovunque; perche il primo, invece di richiedere ai cacciatori di ruzzolare inconsapevolmente tra eriche e cascate, richiede solo un po' di agilita e un'accurata mira.
Mio padre, il cui volto non mostrava piu il cipiglio di un tempo, parlo del modo in cui si cacciavano i cervi in Giamaica e di quanto i suoi parenti fossero appassionati di questo tipo di passatempo, tra i quali Solomon si distingueva per la tenacia, l'abilita e l'entusiasmo, di cui ci racconto, ridendo, alcuni aneddoti.
Quando ci alzammo da tavola, si avvicino a me e mi disse:
–Tua madre e io abbiamo qualcosa da discutere con te; vieni nella mia stanza piu tardi.
Quando entrai nella stanza, mio padre stava scrivendo dando le spalle a mia madre, che si trovava nella parte meno illuminata della stanza, seduta sulla poltrona dove si fermava sempre.
–Siediti", disse, smettendo per un attimo di scrivere e guardandomi attraverso il vetro bianco e gli specchi bordati d'oro.
Dopo qualche minuto, dopo aver rimesso a posto con cura il libro dei conti su cui stava scrivendo, si avvicino alla sedia su cui ero seduto io e a bassa voce parlo cosi:
–Ho voluto che tua madre fosse presente a questa conversazione, perche si tratta di una questione seria sulla quale ha la mia stessa opinione.
Si avvicino alla porta per aprirla e gettare via il sigaro che stava fumando, e continuo cosi:
–Siete con noi da tre mesi, e solo dopo altri due il signor A*** potra partire per l'Europa, ed e con lui che dovete andare. Questo ritardo, in un certo senso, non significa nulla, sia perche ci fa molto piacere averti con noi dopo sei anni di assenza, per essere seguito da altri, sia perche noto con piacere che anche qui lo studio e uno dei tuoi piaceri preferiti. Non posso nasconderti, ne devo farlo, che ho nutrito grandi speranze, per il tuo carattere e le tue attitudini, che coronerai con brillantezza la carriera che stai per intraprendere. Non ignori che la famiglia avra presto bisogno del tuo sostegno, a maggior ragione dopo la morte di tuo fratello.
Poi, facendo una pausa, continuo:
–C'e qualcosa nel vostro comportamento che devo dirvi che non e giusto: avete solo vent'anni, e a quell'eta un amore sconsiderato potrebbe rendere illusorie tutte le speranze di cui vi ho appena parlato. Voi amate Maria, e io lo so da molti giorni, come e naturale. Maria e quasi mia figlia, e non avrei nulla da osservare, se la vostra eta e la vostra posizione ci permettessero di pensare a un matrimonio; ma non e cosi, e Maria e molto giovane. Non sono solo questi gli ostacoli che si presentano; ce n'e uno forse insuperabile, ed e mio dovere parlarvene. Maria potrebbe trascinare voi e noi con voi in una deplorevole disgrazia di cui e minacciata. Il dottor Mayn osa quasi assicurare che morira giovane della stessa malattia a cui ha ceduto la madre: quella di cui ha sofferto ieri e una sincope epilettica che, aumentando a ogni accesso, terminera in un'epilessia del peggior carattere che si conosca: cosi dice il dottore. Rispondete ora, con molta attenzione, a una sola domanda; rispondete da uomo e gentiluomo razionale quale siete; e non lasciate che la vostra risposta sia dettata da un'esaltazione estranea al vostro carattere, per quanto riguarda il vostro futuro e quello dei vostri. Conoscete il parere del medico, un parere che merita rispetto perche e Mayn a darlo; il destino della moglie di Salomone vi e noto: se vi acconsentissimo, sposereste Maria oggi stesso?
–Si, signore", risposi.
–Volete accettare tutto questo?
–Tutto, tutto!
–Penso di parlare non solo a un figlio, ma al gentiluomo che ho cercato di formare in voi.
In quel momento mia madre si nascose il viso nel fazzoletto. Mio padre, forse commosso da quelle lacrime e forse anche dalla risoluzione che aveva trovato in me, sapendo che la voce gli sarebbe venuta meno, smise di parlare per qualche istante.
–Ebbene", continuo, "dato che questa nobile risoluzione vi anima, converrete con me che non potrete essere il marito di Maria prima di cinque anni. Non sta a me dirvi che lei, che vi ha amato fin da bambina, vi ama oggi cosi tanto, che le emozioni intense, nuove per lei, sono quelle che secondo Mayn hanno fatto comparire i sintomi della malattia: cio significa che il vostro amore e il suo hanno bisogno di precauzioni, e che vi chiedo d'ora in poi di promettermi, per il vostro bene, visto che l'amate cosi tanto, e per il suo bene, che seguirete i consigli del medico, dati nel caso in cui questo caso dovesse verificarsi. Non dovete promettere nulla a Maria, perche la promessa di diventare suo marito dopo il tempo da me stabilito renderebbe i vostri rapporti piu intimi, il che e proprio quello che bisogna evitare. Altre spiegazioni sono inutili per voi: seguendo questa strada, potete salvare Maria; potete risparmiarci la disgrazia di perderla.