Приключения Пиноккио / Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
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– Un regalo a noi? – grid`o la Volpe sdegnandosi e chiamandosi offesa. – Dio te ne liberi!
– Te ne liberi! – ripet`e il Gatto.
– Noi – riprese la Volpe – non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri.
– Gli altri! – ripet`e il Gatto.
– Che brave persone! – pens`o dentro di s'e Pinocchio: e dimenticandosi del suo babbo, della casacca nuova, dell’Abbecedario, disse alla Volpe e al Gatto:
– Andiamo subito, io vengo con voi.
13. L’osteria del “Gambero Rosso”
Cammina, cammina, alla fine sul far della sera [58] arrivarono stanchi morti all’osteria del Gambero Rosso.
– Fermiamoci un po’ qui – disse la Volpe – tanto per mangiare un boccone e per riposarci qualche ora. A mezzanotte poi ripartiremo per essere domani, all’alba, nel Campo dei miracoli.
Entrati nell’osteria, si posero tutti e tre a tavola: ma nessuno di loro aveva appetito.
Il povero Gatto, sentendosi indisposto di stomaco, non pot`e mangiare altro che [59] trentacinque triglie con salsa di pomodoro e quattro porzioni di trippa alla parmigiana: e perch'e la trippa non gli pareva condita abbastanza, si rifece tre volte a chiedere il burro e il formaggio grattato!
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sul far della sera –
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altro che – только
La Volpe avrebbe mangiato volentieri qualche cosa anche lei: ma siccome il medico le aveva ordinato una grandissima dieta, cos`i dov`e contentarsi di una semplice lepre dolce e un contorno di pollastre e di galletti di primo canto [60] . Aveva tanta nausea per il cibo, diceva lei, che non poteva accostarsi nulla alla bocca.
Quello che mangi`o meno di tutti fu Pinocchio. Chiese uno spicchio di noce e un cantuccio di pane, e lasci`o nel piatto ogni cosa. Il povero figliolo, col pensiero sempre fisso al Campo dei miracoli.
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galletti di primo canto – молодые петушки
Quand’ebbero cenato, la Volpe disse all’oste:
– Datemi due buone camere. Prima di ripartire stiacceremo un sonnellino [61] . Ricordatevi per`o che a mezzanotte vogliamo essere svegliati per continuare il nostro viaggio.
– Sissignori – rispose l’oste, e strizz`o l’occhio [62] alla Volpe e al Gatto.
Appena che Pinocchio fu entrato nel letto, si addorment`o e principi`o a sognare. E sognando gli pareva di essere in mezzo a un campo, e questo campo era pieno di arboscelli carichi di grappoli, e questi grappoli erano carichi di zecchini d’oro che, dondolandosi mossi dal vento, facevano zin, zin, zin. Ma quando Pinocchio allung`o la mano per prendere a manciate tutte quelle belle monete e mettersele in tasca, si trov`o svegliato all’improvviso da tre violentissimi colpi dati nella porta di camera.
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stiacceremo un sonnellino – вздремнем
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strizz`o l’occhio – подмигнул
Era l’oste che veniva a dirgli che la mezzanotte era sonata.
– E i miei compagni sono pronti? – gli domand`o il burattino.
– Altro che pronti! Sono partiti due ore fa.
– Perch'e tanta fretta?
– Perch'e il Gatto ha ricevuto un’imbasciata, che il suo gattino maggiore, malato di geloni ai piedi, stava in pericolo di vita.
– E la cena l’hanno pagata?
– Che vi pare? Quelle l`i sono persone troppo educate, perch'e facciano un affronto simile alla signoria vostra.
– Peccato! Quest’affronto mi avrebbe fatto tanto piacere! – disse Pinocchio. Poi domand`o:
– E dove hanno detto di aspettarmi quei buoni amici?
– Al Campo dei miracoli, domattina, allo spuntare del giorno [63] .
Pinocchio pag`o uno zecchino per la cena sua e per quella dei suoi compagni, e dopo part`i.
Ma si pu`o dire che partisse a tastoni, perch'e fuori dell’osteria c’era un buio cos`i buio che non ci si vedeva da qui a l`i [64] . Nella campagna all’intorno non si sentiva alitare una foglia. Solamente alcuni uccelli notturni, traversando la strada da una siepe all’altra, venivano a sbattere le ali sul naso di Pinocchio, il quale gridava: – Chi va l`a? – e l’eco delle colline circostanti ripeteva in lontananza: – Chi va l`a? chi va l`a? chi va l`a?
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allo spuntare del giorno –
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non ci si vedeva da qui a l`i – абсолютно ничего не было видно
Intanto, mentre camminava, vide sul tronco di un albero un piccolo animaletto.
– Chi sei? – gli domand`o Pinocchio.
– Sono l’ombra del Grillo-parlante – rispose l’animaletto con una vocina fioca fioca.
– Che vuoi da me? – disse il burattino.
– Voglio darti un consiglio. Ritorna indietro e porta i quattro zecchini al tuo povero babbo, che piange e si dispera per non averti pi`u veduto.
– Domani il mio babbo sar`a un gran signore, perch'e questi quattro zecchini diventeranno duemila.
– Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni! Dai retta a me [65] , ritorna indietro.
– E io invece voglio andare avanti.
– L’ora `e tarda!..
– Voglio andare avanti.
– La nottata `e scura…
– Voglio andare avanti.
– La strada `e pericolosa…
– Voglio andare avanti.
– Ricordati che i ragazzi che vogliono fare di capriccio, prima o poi se ne pentirono.
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Dai retta a me – прислушайся к моим словам
– Le solite storie. Buona notte, Grillo.
– Buona notte, Pinocchio, e che il cielo ti salvi dalla guazza e dagli assassini.
Appena dette queste ultime parole, il Grillo-parlante si spense a un tratto e la strada rimase pi`u buia di prima.
14. Pinocchio, per non aver dato retta ai buoni consigli del Grillo-parlante, s’imbatte negli assassini
– Davvero – disse fra s'e il burattino – come siamo disgraziati noi altri [66] poveri ragazzi! Tutti ci sgridano, tutti ci ammoniscono, tutti si metterebbero in capo di essere i nostri babbi e i nostri maestri; tutti: anche i Grilli-parlanti. Ecco qui: perch'e io non ho voluto dar retta a quell’uggioso di Grillo, chi lo sa quante disgrazie, secondo lui, mi dovrebbero accadere! Dovrei incontrare anche gli assassini! Meno male che [67] agli assassini io non ci credo. Per me gli assassini sono stati inventati dai babbi, per far paura ai ragazzi che vogliono andar fuori la notte. E poi se anche li trovassi qui sulla strada, mi darebbero forse soggezione? Neanche per sogno [68] . Anderei loro sul viso, gridando: “Signori assassini, che cosa vogliono da me? Si rammentino che con me non si scherza!” A questa parlantina fatta sul serio, quei poveri assassini scapperebbero via come il vento. Caso poi fossero tanto ineducati da non volere scappare, allora scapperei io…
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noi altri – мы
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Meno male che – хорошо еще, что
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Neanche per sogno. – ничего подобного
Ma Pinocchio non pot`e finire il suo ragionamento, perch'e in quel punto gli parve di sentire dietro di s'e un leggerissimo fruscio di foglie.
Si volt`o a guardare, e vide nel buio due figure nere, tutte imbacuccate in due sacchi da carbone, le quali correvano dietro a lui a salti e in punta di piedi [69] .
– Eccoli davvero! – disse dentro di s'e: e non sapendo dove nascondere i quattro zecchini, se li nascose in bocca sotto la lingua.
Poi si prov`o a scappare. Ma non aveva ancora fatto il primo passo, che sent`i agguantarsi per le braccia e intese due voci orribili, che gli dissero:
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in punta di piedi – на цыпочках